La bicicletta è il perfetto traduttore per accordare l'energia metabolica dell'uomo all'impedenza della locomozione. Munito di questo strumento, l'uomo supera in efficienza non solo qualunque macchina, ma anche tutti gli altri animali (Ivan Ilich).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12/03/2015

SVIZZERA PROFONDA: 350 Km, lungo l'Aare e il Reno, da Spiez a Basel

 

9/7/2009: SPIEZ –THUN Cominciamo a pedalare a Spiez, lungo la sponda meridionale del Thunersee, imboccando il percorso ciclabile nazionale numero otto, che si snoda seguendo il fiume Aare, il più lungo fiume interamente svizzero. Il cielo è coperto e fa quasi freddo. Dopo circa 5 chilometri di pista ciclabile entriamo in una suggestiva riserva naturale che conduce a Thun, dove pernottiamo, dopo aver pedalato per 14 chilometri. Thun offre un caratteristico centro storico con alti marciapiedi, dove negozi e ristoranti si ripartiscono su due piani. I castelli sono due: uno in stile romanico, con quattro torri d’angolo, l’altro, settecentesco, situato nel parco di Schadau. Questo parco, affacciato sul lago, è ricco di stimolanti giochi per bambini e ospita il Wocher-Panorama: pannello circolare alto più di sette metri e lungo 38 metri raffigurante la città di Thun nel 1810.

 

10/7/2009: THUN-BERN Anche la periferia di Thun è ordinata e gradevole. Costeggiamo l’Aare lungo stradine di campagna; i cani, abituati ai ciclisti, non abbaiano furiosamente e le poche auto ci rispettano, affiancandoci e superandoci con molta prudenza. La ciclabile, alternando percorsi tra boschi e campi di grano, attraversa piccoli borghi con pittoresche case. Dopo circa 20 chilometri superiamo un magnifico ponte in metallo, solo per biciclette. Proseguiamo su un buono sterrato per una decina di chilometri e, dopo una sosta in una radura dove si trovano vecchi, ma curati, giochi in legno, riprendiamo a pedalare lungo la campagna. Qui la modernità si accompagna alla tradizione; è come se gli abitanti di questi luoghi avessero fatto un salto nel futuro non rinunciando alle proprie radici e alla saggezza del passato. Dopo 34 chilometri arriviamo a Bern.

 

11/7/2009: BERN La silenziosa capitale elvetica sorge sul fiume Aare; attorniata dal panorama alpino, possiede il fascino del borgo medievale. Il nome deriva da Bàar ossia orso; si narra che il fondatore, nel 1211, sconfisse un orso lungo la riva del fiume e poi eresse la città. In seguito gli orsi vennero usati come amuleti durante le guerre, come testimonia la fossa degli orsi risalente al XVI secolo e che, fino alla scorsa primavera, ospitava ancora l’orso Pedro. Il centro storico fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco e sorge su una penisola circondata da una ampia ansa del fiume. Ci soffermiamo davanti ai giochi d’acqua nella Bundesplaz, dove si trova il palazzo federale, sede del Governo direttoriale elvetico e del Parlamento. A fianco del Palazzo è stata allestita una interessante mostra fotografica sulla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Oltre ad apprezzarla e a constatare l’assenza di scritte che in Italia avrebbero imbrattato i lavori esposti, notiamo con favore anche la presenza di molte biciclette “governative” e nessuna auto blu. Trascorriamo il resto della giornata al Kunstmuseum dove ammiriamo opere di Monet, Picasso, Chagall, Dalì, Klee e Modigliani.

 

12/7/2009: BERN-NIDAU Lasciamo Bern con un pizzico di nostalgia, lungo una salita che affianca la stazione ferroviaria, che offre agevoli passaggi per i disabili e ampi e puliti parcheggi per le due ruote, aperti o coperti, tutti pieni di bici.. Attraversiamo un bosco e poi la ciclabile numero otto ci conduce lungo una campagna dal paesaggio idilliaco. Il percorso costeggia un lago dove scivolano canoe e fanno il bagno le papere. Le case, ben curate, ci salutano silenziose.C’è una grande pace: si sentono cantare gli uccellini e un gallo ritardatario. Ci inoltriamo in un tratto di bosco e poi lungo una strada di campagna che sale con una pendenza del 18%; davvero impegnativa! Ci ristoriamo con una degustazione di ciliegie per poi scendere ad Aarberg. La strada prosegue altalenante: lungo il fiume, in mezzo a sentieri sterrati, risale e infine ci conduce, stremati, a Nidau, dove, sul lago, raggiungiamo l’ostello. In tutto 50 chilometri.

 

13/7/2009: NIDAU-SOLOTHURN Pedaliamo, tra le nuvole grigie del cielo, alla volta di Soletta, lungo una tranquilla strada ciclabile che si snoda lungo l’Aare. Attraversiamo il fiume su un azzurro ponticello per biciclette che ci introduce alla medievale Buren an der Aare All’ingresso della città un cartello ci presenta le differenti possibilità di percorrere interamente la Svizzera seguendo percorsi mappati e segnalati: in bicicletta, in mountain bike, in canoa e persino in roller! Percorriamo, con una certa emozione, il lungo ponte coperto, in legno, risalente al XIII secolo, che ci conduce nel centro storico, costruito a forma di triangolo, con case colorate, portici e facciate in stile tardo gotico. Dopo la sosta a Buren riprendiamo la ciclabile lungo il fiume, finalmente in compagnia di un bel sole. Nel viaggio ci accompagnano il fiume, con libellule e cigni, ma anche i campi di grano, inframmezzati da farfalle e fiori variopinti; sullo sfondo, le verdi colline del Giura. Arriviamo a Grenchen, città insediata nel paesaggio fluviale dell’area naturale protetta del Witi, popolata da lepri e cicogne. A 32 chilometri dalla partenza arriviamo a Solothurn e ne ammiriamo il centro storico barocco e la cattedrale di S. Orso.

14/7/2009 : SOLOTHURN-OLTEN Partiamo per Olten costeggiando per un breve tratto l’Aare. Poi la ciclabile, per un po’, si discosta dal fiume. Ci ritorna a Vangen am der Aare, borgo cinquecentesco. Dopo circa quaranta chilometri lungo il fiume, incontriamo un altro borgo medievale: Aarborg, ma non lo visitamo e proseguiamo fino ad arrivare, attraverso un antico ponte di legno, oggi ciclopedonale, a Olten, centro di villeggiatura ai piedi del Giura, dove pernottiamo, trovando rifugio da un violento temporale.

 

15/7/2009: OLTEN-BOTTESTEIN Pedaliamo lungo l’argine dell’Aare: l’acqua è alta ma tenuta sotto controllo. Gli Svizzeri hanno creato un sistema funzionale tra l’uomo e il fiume, fatto di canali, bacini e dighe che non ne alterano il fluire naturale. Pedaliamo tra lunghe e agevoli strade sterrate, evitando le pozzanghere, in direzione Coblenza. Dopo aver attraversato un suggestivo bosco , a quaranta chilometri dalla partenza, arriviamo a Brugg, località asburgica che deve il suo nome al ponte (brucke). In realtà la zona fu colonizzata molto prima dagli Elvetici e dai Romani, come si puo’ capire visitando il museo di Vidonissa (Minerva). Usciamo dalla città dando un ultimo sguardo al suo simbolo: la torre nera risalente al XII secolo e continuiamo a pedalare lungo un suggestivo ma impegnativo saliscendi. Stiamo per lasciare la valle dell’Aare e già ci assale la nostalgia, dei ricordi, quando un’ ultima, durissima salita ci riporta alla realtà e anche a Bottstein,, dove pernottiamo al castello, immerso in un bellissimo parco.
In tutto 53 chilometri.

 

 

16/7/2009 BOTTESTEIN-BASEL Partiamo immergendoci in un bellissimo bosco dove, putroppo, abbiamo un contrattempo che ci costringe ad una sosta di parecchie ore. Riprendiamo il viaggio verso l’ora di pranzo e, dopo una decina di chilometri, siamo alla confluenza dell’Aare con il Reno. e qui lasciamo la ciclabile dell’Aare per imboccare quella del Reno. Le colline del Giura sono ormai alle nostre spalle e in distanza scorgiamo la Foresta Nera. Per parecchi chilometri pedaliamo praticamente al confine tra Svizzera e Germania, attraverso allegri centri abitati dove coloratissimi segnali stradali invitano gli automobilisti alla prudenza (anche se non sarebbe necessario) per permettere ai bambini di giocare per strada. Dopo oltre cinquanta chilometri arriviamo nell’antico borgo di Rheinfelden, e scopriamo che questa cittadina è divisa in due parti: una elvetica e una tedesca.. Riprendiamo a pedalare e, a 80 chilometri dalla partenza siamo nella Munsterplatz, nel cuore di Basel, dove ammiriamo la Cattedrale con le sue parti romaniche ancora ben conservate. Qui riposa Erasmo da Rotterdam. Trascorriamo una tranquilla serata sul lungo fiume , dove tantissimi giovani fanno il bagno lasciandosi trasportare dalla corrente del Reno, portando i vestiti in una sacca impermeabile. Osserviamo che qui tutti i giovani usano la bicicletta come mezzo di trasporto, senza per questo sentirsi “sfigati” e si divertono comunque, pur ascoltando la musica a basso volume, nel rispetto dell’ambiente e degli altri.

 

17/7/2009 BASEL-SPIEZ (in treno) Dopo un’interessante visita al Kunstmuseum di Basel, dove è allestita una bellissima e struggente mostra con opere diVan Gogh, arriviamo alla stazione sotto la pioggia incessante e carichiamo le biciclette sul treno per Spiez. Come sempre rimaniamo stupiti dall’efficienza e dalla funzionalità della stazione e dei treni, facilmente fruibili da ciclisti e disabili. A Spiez recuperiamo l’auto che ci riporta a casa.
In tutto abbiamo percorso 350 chilometri

 

(il testo è proprietà riservata; è concesso il suo utilizzo citandone gli autori e la fonte: D.Pestarino, C.Pasero - www.gliamicidellebici.it)

 

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