Al museo dei Campionissimi di Novi sino al 28 marzo sono esposti i disegni di Riccardo Guasco. L’artista alessandrino rende omaggio in uno stile dinamico e nello stesso tempo onirico, di grande efficacia artistica, al mito del ciclismo e alla sua personale passione. Questo evento dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, come attorno al tema della bicicletta si esprimono competenze e passioni di singoli, gruppi, associazioni, istituzioni.
Riccardo Guasco è lo scenografo degli spettacoli teatrali dedicati al ciclismo di Massimo Poggio che ha più volte manifestato la sua disponibilità a mettere insieme professionalità e amore per le due ruote. Gli Amici delle bici Fiab di Alessandria sono da anni animatori di iniziative di sensibilizzazione, quali BimbinBici che coinvolge scuole e famiglie, di progetti di cicloturismo fra i tanti: la ciclostaffetta sulla Green Way delle due cittadelle (Alessandria e Casale), la festa del Po, la settimana europea della mobilità sostenibile nell’ambito della quale durante il Convegno, l’intervento storico è stato così interessante e sorprendente che merita di essere brevemente riassunto. Nella nostra città già dal 1867 si poteva vedere un signore di nome Carlo Michel scorrazzare in centro con un velocipede. Il pioniere alessandrino era, infatti, andato a Parigi a procurarsi uno dei primissimi esemplari costruiti e lo aveva portato in Alessandria. Da lì partì un piccolo movimento di appassionati che fondò in città uno dei primi circoli velocipedisti italiani che con Carlo Cavanenghi raggiunse l’apice della popolarità con la nascita del C.V.A., facendo diventare Alessandria, per moltissimi anni la sede italiana del ciclismo. Cavanenghi, insieme a Eliso Rivera, alessandrino pure lui, dà il via alla collaborazione ciclismo e Gazzetta dello Sport, contribuendo alla nascita delle corse Milano Sanremo e Giro d’Italia. Gli artigiani e i costruttori di biciclette fiorirono in città così come i campioni, i praticanti dilettanti o i semplici utilizzatori del mezzo. Da Montù Castagner a Pizzorno, da Amerio a Maino, da Girardengo a Meazzo. Il figlio di quest’ultimo, Giovanni, oltre ad essere stato un ciclista professionista, oggi ne porta avanti l’attività e la tradizione.
Si pensi al valore di una condivisione con i giovani delle loro storie e delle loro passioni, attraverso il racconto. Si pensi al valore e all’interesse di documenti d’archivio e fotografici che potrebbero portare ad una ricerca interessante ed ad una mostra. Questo potrebbe essere uno dei segmenti di un progetto ampiamente articolato che coinvolga, come dicevamo all’inizio, persone e associazioni già particolarmente motivate e preparate. Un progetto interessante sia culturalmente di per sé, sia allo scopo di rilanciare l’immagine della bicicletta, di riappropriarsi di una preziosa memoria e non ultimo di promuovere l’utilizzo della bicicletta per una politica di mobilità sostenibile che richiama l’annoso e sentito problema della regolamentazione del traffico nella nostra città, oggetto di promesse più volte pronunciate e ancora disattese. Incentivare lo spostamento su due ruote promuove la pratica di stili quotidiani di vita legati alla sostenibilità ambientale. Alessandria dovrebbe affrontare con urgenza questo problema, visto che, come è stato riferito recentemente dai mezzi di comunicazione, è la seconda città più inquinata d’Italia. L’intento non è quello di rivendicare più spazio e privilegi per i ciclisti in città rispetto a pedoni e automobilisti, ma di attuare una diversa organizzazione della circolazione che renda più facile, sicuro, piacevole muoversi in Alessandria.
Solo un cenno sui settori di un progetto che in una futura occasione si potrebbe approfondire.
Arte, dalla grafica alle installazioni, alla fotografia. Il Maxxi di Roma ha allestito una mostra di album di figurine con protagonisti ciclisti urbani. Il cinema offre una filmografia vastissima, da Ladri di bicicletta a E.T. In letteratura i titoli sono tantissimi e di qualità. Il teatro presenta, in queste ultime stagioni, spettacoli sia per il pubblico adulto che dei ragazzi. Oltre al già citato Massimo Poggio, anche Ascanio Celestini, grande narratore teatrale e scrittore, nutre un vero e proprio culto per la bicicletta che si esprime sia nel suo lavoro “Creo i miei personaggi pedalando”, sia nel tempo libero ”La uso e la curo per tenerla sempre giovane e splendente”. Un inciso campanilistico, anche in Alessandria ci sono numerosi operatori appassionati di ciclofficina che metterebbero volentieri a disposizione il loro tempo e le loro competenze in laboratori nelle scuole dalla evidente valenza educativa. Per la musica, dai Têtes de Bois, nei cui concerti le pedalate sulla bici sono generatrici di energia elettrica, ad altri musicisti come Cristian Carrara autore di una sinfonia per biciclette e orchestra su immagini video.
Nell’ambito sportivo sono nate nuove specialità, ad esempio il Free Style e la Mountain Bike che piacciono particolarmente ai giovani che nell’ambito della città e della provincia hanno dimostrato interesse e hanno dato vita ad iniziative: l’istituto tecnico di via Trotti Il Vinci… in bici, il gruppo Il colibrì del Liceo Balbo di Casale, ideatore del progetto Greenway in Monferrato presentato nel maggio scorso in un contesto di festa e di musica amplificata con l’energia elettrica prodotta da bicigeneratrici azionate a turno da allievi, insegnanti, politici. Il settore commerciale e più largamente economico sta manifestando grande attenzione alle esigenze e alle potenzialità del mondo delle due ruote e dei ciclisti: produzione di biciclette all’avanguardia, di accessori e di articoli di moda, il Cycle Promoter, le Cargo bikes a pedalata assistita da usare nelle consegne urbane a emissione e impatto ambientale zero, capaci di caricare fino a 170 kg di merce. Iniziative simili sono nate a Padova, Vicenza e in altre città. L’apertura di esercizi commerciali come il Bike Bar in Via Bellini dove fra l’altro si possono ascoltare, durante più serate, racconti di ciclonauti protagonisti di straordinari viaggi in bicicletta.
Racconti, imprese, personaggi, memoria, radici, si ritorna al punto di partenza e all’auspicio della partenza di un progetto sulla bicicletta su cui, per amore della verità, si sono avuti cenni, professione di interesse da parte di alcuni assessori comunali. Ma c’è un aspetto di tempismo che non si può ignorare e che potrebbe far perdere delle occasioni. Ad esempio il centenario della morte di Carlo Michel che può attrarre interesse e collaborazioni; l’adesione a iniziative nazionali, per la letteratura Giro d’Italia in 80 librerie che si svolge da maggio a giugno, appunto… maggio, per il cicloturismo, ma non solo, ad iniziative legate all’Expo.
Le difficoltà di bilancio non devono costituire un alibi. Comunicare, condividere il progetto, iniziare a dargli vita, almeno in alcuni segmenti, alcuni, ma non pochi, altrimenti non è più un progetto, potrebbe riservare delle piacevoli, sorprese non solo a livello di partner e di collaborazioni, ma anche, perché no, di sponsor.