La bicicletta è il perfetto traduttore per accordare l'energia metabolica dell'uomo all'impedenza della locomozione. Munito di questo strumento, l'uomo supera in efficienza non solo qualunque macchina, ma anche tutti gli altri animali (Ivan Ilich).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

23/01/2013

“RACCONTACI COME USI LA BICI“ Indagine nazionale FIAB 2011 e risultati locali di Alessandria

Chi sono gli italiani che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto? Perchè lo fanno, in un paese in cui l'automobile è ancora per molti uno status symbol? Quali sono le principali difficoltà che incontrano e cosa pensano effettivamente potrebbe essere utile per fare dell'Italia una nazione più bike-friendly

Per dare risposte attendibili a questo tipo di domande la Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha organizzato a fine 2011 l'indagine statistica nazionale “Raccontaci come usi la bici“.

A seguito dell'elaborazione dei dati raccolti, sono pervenuti ora anche quelli che riguardano la città di Alessandria, messi a confronto con quelli relativi all'intero campione di 11.042 ciclisti che in tutta Italia hanno partecipato al sondaggio.

Sono nel complesso risultati che potranno fornire indicazioni preziose alle amministrazioni pubbliche; e per quanto riguarda la nostra realtà emerge una sostanziale omogeneità tra i dati nazionali e quelli locali, con anche alcune differenze significative.

 

La prima sezione del questionario si pone l'obiettivo di far emergere le motivazioni della scelta della bici, i problemi, le difficoltà e i fattori che potrebbero portare chi già usa la bicicletta ad impiegarla ancora più di più.

 

Tra le motivazioni della scelta, quelle prevalenti sono: è piacevole (Italia 70,8% - AL 74,0%), fa bene alla salute (It 65,9% - AL 71,9%), non inquina (It 57,5%  - AL 70,8%), evita problemi di parcheggio (It 45,6% - AL 65,6%), è più veloce (It 43,3%  - AL 57,3%).

 

Tra i fattori che ne rendono problematico l'uso, il fatto che è pericoloso (It 40,2% - AL 50,0%), che il fondo stradale è in cattive condizioni (It 37,1% - AL 55,2%) e che è facile che possa essere rubata (It 41,5% - AL 38,5%).

 

Tra i fattori potenzialmente più incentivanti, ai primi posti, se ci fossero più piste ciclabili (It 48,5%  - AL 54,2%) e se fosse meno pericoloso il traffico (It 38,5% - AL 44,8%).

 

Si rileva quindi che in genere chi usa la bicicletta lo fa nonostante i problemi, che sono però prevalentemente legati a fattori esterni potenzialmente risolvibili: pochissimi infatti ritengono che andare in bicicletta sia faticoso, e solo un ciclista su dieci soffre dell'esposizione alle condizioni climatiche e meteorologiche.

 

La seconda sezione dell'indagine si occupa di quali siano le esigenze di mobilità cui risponde prevalentemente la bicicletta per chi la usa.

Tra i ciclisti che lavorano, in tutte le professioni, almeno il 50% usa  la bici per il percorso casa-lavoro. Il 41% di costoro - e la percentuale sale al 53% nel caso degli studenti - accoppia alla bicicletta mezzi di trasporto pubblico, con una modalità concorrenziale all'automobile anche su distanze medio-lunghe.

Oltre all'uso in questo e negli altri spostamenti urbani, è interessante anche vedere quale sia l'incidenza dell'uso della bici nel tempo libero - turistico o sportivo - sul campione analizzato.

Per quanto riguarda la pratica sportiva si tratta di una minoranza, seppur consistente (29%) con una netta prevalenza dei maschi. Diversa la situazione relativa all'uso per turismo ed escursionismo, praticato da una maggioranza (62,6%) e con quote del tutto simili tra maschi e femmine.

La grande maggioranza  (It 77% - AL 70%) di chi usa la bici per recarsi al lavoro dichiara di farlo in tutte le stagioni; nell'uso per il tempo libero, come prevedibile, è invece maggiore la percentuale (It 50% - AL 69%) di coloro che effettuano una pausa invernale.

 

Pur non dimenticando l'importanza, spesso trascurata, dei fattori socio-culturali ed educativi, la scelta dell'uso della bici è fortemente dipendente dall'organizzazione del territorio, dalla qualità del contesto urbanistico e viabilistico, dal livello di rischio per la propria incolumità, così come dalla velocità ed efficienza di spostamento che essa permette.

 

Su questi punti, a fronte di una situazione italiana oggettivamente scadente rispetto a quella europea, quella alessandrina appare essere ancora peggiore.

Pochi i percorsi ciclabili. E anche la qualità di quelli esistenti ha una valutazione decisamente insufficiente. Per quanto riguarda la sicurezza generale (considerata dai ciclisti come elemento fondamentale), e in particolare quella di incroci e attraversamenti, viene valutata scadente dal 58,5% dei ciclisti italiani e da ben l'85,4% di quelli alessandrini.

La possibilità di scegliere percorsi effettivamente utili è insufficiente per il 50,8% dei ciclisti italiani, e per il 68,8% di quelli alessandrini, che in gran parte valutano anche scadente la segnaletica (distanze, destinazioni, delimitazioni) (It 62,1% - AL 77,1%). Molto importante infine, e non secondario nella progettazione, è anche l'efficienza del percorso; al crescere dei chilometri percorsi abitualmente, crescono di importanza la possibilità di  spostarsi risparmiando tempo e fatica, fattori che facilmente possono motivare la rinuncia al percorso ciclabile scomodo e non lineare in favore della viabilità ordinaria.

Anche la disponibilità di posteggi-bici ordinati, comodi e sicuri costituisce un incentivo all'uso della bicicletta, soprattutto in corrispondenza dei principali poli di mobilità intermodale (stazioni ferroviarie e di autobus).

Da questo punto di vista per la maggioranza dei ciclisti intervistati gli stalli per biciclette in città sono pochi (It 72,0%  - AL 70%) e quelli esistenti sono scomodi e insicuri (It 62,4%  - AL 68,8%). Quasi tutti pensano che il furto della bici sia una vera piaga sociale e circa due su tre ne hanno subito uno o più.

Dal sondaggio emerge quindi che pedalare in Alessandria - come in buona parte d'Italia - è ancora una corsa ad ostacoli. Si combatte quotidianamente con difficoltà, risolvibili, ma che richiedono coraggio a chi amministra localmente e lungimiranza a livello nazionale. Tra i problemi spiccano il pericolo per la propria incolumità, il cattivo fondo stradale e il rischio di furto.

Nonostante i problemi, però, alla bici non si rinuncia: perchè è piacevole e ne beneficia la salute, non si inquina, si evitano i problemi di parcheggio e si arriva prima.

Il problema della legalità è però fondamentale: troppe le bici rubate; ma anche necessità di un maggior rispetto delle regole, poiché sulle strade italiane, forse più che il codice della strada, vige la legge del più forte.

E le valutazioni positive di chi va in bici premiano sempre le stesse aree del paese: i ciclisti più contenti sono nel Nord-est e in Emilia-Romagna. In conseguenza di una strategia politico-amministrativa di ampio respiro, con alla base una solida cultura della qualità della vita sostenibile, non l'opportunismo politico del momento.

La strada è ancora lunga. Ci tocca pedalare...

gliamicidellebici FIAB Alessandria


articolo su ALESSANDRIA NEWS

 

 

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