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news | MESSA IN SICUREZZA DI VIA GENOVA A SPINETTA: istanza al Sindaco
22/08/2016
MESSA IN SICUREZZA DI VIA GENOVA A SPINETTA: istanza al Sindaco
Pubblichiamo il testo dell'istanza inviata al Sindaco e all'Amministrazione a seguito delle decisioni prese per "mettere in sicurezza" via Genova a Spinetta M.go.
Come considerazione - in attesa di una risposta che dovrebbe essere data entro trenta giorni dalla data dell'istanza stessa - ci chiediamo perché quando bisogna togliere un servizio o aumentare una tassa i cittadini si devono adeguare ed invece possono dire la loro a microfono aperto e decidere - anche in palese contraddizione con la legge, la logica e i principi generali sbandierati dall'Amministrazione stessa - quando c'è da fare una strada?
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Al Sindaco di Alessandria
All’ Assessore ai Lavori Pubblici
all’Assessore allo Sviluppo territoriale e strategico
all’Assessore all’ Ambiente, salute e protezione civile
e p.c.
al Presidente del Consiglio Comunale
Al Componenti la Commissione consigliare Sviluppo del territorio
Ai Presidenti dei Gruppi Consiliari
Alessandria, 8 agosto 2016
oggetto: istanza ai sensi dell’art. 27 dello Statuto del Comune di Alessandria
Leggiamo sulla stampa locale che, a seguito dell’ultima assemblea pubblica sulla messa in sicurezza di via Genova a Spinetta, l’Amministrazione comunale ha deciso di assecondare le richieste della maggioranza dei cittadini presenti sulla nuova configurazione da dare alla via.
In particolare, tra l’altro, si è deciso:
1) di rinunciare ai previsti dossi a favore di un restringimento della carreggiata in prossimità degli attraversamenti pedonali.
2) di rinunciare alla realizzazione della prevista pista ciclabile.
Come associazione di cittadini impegnati sul fronte della mobilità sostenibile, ci preme segnalare la pericolosità e l’illegittimità di tali scelte.
Nel primo caso la soluzione adottata aumenterà ulteriormente il pericolo per chi usa la bicicletta (non solo adulti, ma anche bambini e anziani), che all’altezza dei restringimenti previsti, sarà obbligato a spostarsi a sinistra entrando in conflitto con la traiettoria delle automobili provenienti da dietro e mettendo così inevitabilmente a grave repentaglio la propria incolumità.
Nel secondo caso, la scelta di non realizzare la prevista pista ciclabile - oltre ad essere in palese contraddizione con quanto si sta delineando nel Piano Urbano della Mobilità in via di definizione - viola la legge n. 366/1998 che all’art. 10, ai commi 1 e 2, “apportando modifiche agli artt. 13 e 14 del CdS, ha posto l’obbligo per gli Enti proprietari delle strade classificate come C, D, E, F ai sensi dell’art. 2 dello stesso CdS, vale a dire tutte le strade (strade extraurbane secondarie, strade urbane di scorrimento, strade urbane di quartiere e strade locali) ad eccezione delle autostrade, di realizzare infrastrutture ciclabili adiacenti nei casi di costruzione di nuove strade e di manutenzione straordinaria di strade esistenti. Ciò salvo comprovati problemi di sicurezza”.
E’ proprio appellandoci al rispetto della legge - che sancisce peraltro la priorità della sicurezza per gli utenti deboli della strada - che chiediamo una sollecita revisione delle scelte prefigurate.
Grazie per l’attenzione.
Restando in attesa di una risposta, salutiamo cordialmente.
Claudio Pasero per
gliamicidellebici FIAB Alessandria
FIAB - FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA onlus
aderente a ECF - European Cyclists' Federation www.ecf.com , COMODO, Confederazione Mobilità Sostenibile,
riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente quale associazione di protezione ambientale (art. 13 legge n. 349/86) e dal Ministero Lavori Pubblici quale associazione di "comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale"
info@gliamicidellebici.it
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