“I più pericolosi nemici d’Italia non sono i Tedeschi, sono gl’Italiani.
E perché?
Per la ragione che gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima (...); perché pensano a riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro, perché l’Italia, come tutt’i popoli, non potrà divenir Nazione, non potrà esser ordinata, ben amministrata, finché grandi e piccoli e mezzani, ognuno nella sua sfera, non faccia il suo dovere, e non lo faccia bene, od almeno il meglio che può. Ma a fare il proprio dovere, il più delle volte fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di volontà e persuasione che il dovere si deve adempiere non perché diverte o frutta, ma perché è dovere (...)”
Queste parole di M. D’Azeglio scritte nel XIX secolo, sono ancora attuali e credo che l’urgenza più grande sia quella di educare i nostri figli al rispetto delle regole, partendo dalla quotidianità.
Da dove cominciare?
Poiché dal 14 aprile al 26 giugno Alessandria diventerà la “città delle biciclette”, si potrebbe, almeno durante tale periodo, dedicare più attenzione alla mobilità sostenibile attraverso semplici gesti di legalità.
Primo: fino a giugno non tollerare più le auto in divieto di fermata, che sostano agli ingressi delle scuole nei momenti di inizio e di fine lezione, invitando i genitori a lasciare le auto nei parcheggi più vicini per percorrere a piedi, insieme ai figli, i metri che portano alla scuola.
Secondo: fino a giugno non tollerare più le auto parcheggiate sui marciapiedi, alcune addirittura in corrispondenza delle fermate dello scuolabus.
Terzo: fino a giugno non tollerare più quegli autisti degli autobus e quei genitori che alla guida parlano al cellulare e non rispettano i limiti di velocità.
E poi, magari, ricominciare a settembre…
Daniela Pestarino
(lettera pubblicata su IL PICCOLO del 15/4/2016)