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news | Politiche della mobilità in Alessandria: D.V.I.R. (Demagogia, Violazioni, Inadempienze, Raggiri)
01/01/2008
Politiche della mobilità in Alessandria: D.V.I.R. (Demagogia, Violazioni, Inadempienze, Raggiri)
In molte città del mondo si sta da alcuni decenni attuando la politica di incremento delle "isole pedonali", aumentando le aree riservate ai pedoni e, in molti paesi, spesso anche alle biciclette.
Lo scopo è di diminuire l'inquinamento atmosferico e di rendere più agevole la mobilità delle persone, favorendo così inoltre lo sviluppo delle attività commerciali. L'idea di fondo alla base di questa politica è che il nucleo centrale dei quartieri urbani, affrancato dalla pressione di un traffico motorizzato che lo soffoca, ben presto possa riacquistare una connotazione "umana", divenendo così il fulcro di una socialità più ricca e di un rinnovato senso della comunità. Tutto questo, che è ormai universalmente assodato, viene invece ancora messo in discussione in una città come la nostra, totalmente asservita alla potentissima lobby degli automobilisti, trasversale alle parti, ai partiti, alle categorie, alle classi sociali e ai generi; è questa che detta legge; anzi, che fa legge. E poiché gli automobilisti rappresentano la fascia di età di coloro che votano, tutte le amministrazioni che si susseguono si genuflettono premurose innanzitutto a quelle che vengono spacciate per esigenze, ma che in realtà sono privilegi, degli Automobilisti.
Non a caso la giunta Calvo scelse proprio di qualificarsi con il provvedimento simbolico della "riapertura" indiscriminata di tutta la città alle auto; e non a caso dopo qualche anno di governo l'assessore al traffico di quella giunta dovette scontrarsi anche con i suoi per aver "osato" porre limitazioni alla Libera Sosta Selvaggia imponendo degli inaccettabili Paletti.
E la giunta Scagni non ha fatto molto meglio, temporeggiando per cinque anni senza praticamente concludere nulla, lasciando spadroneggiare incontrastate le automobili, evitando anzi accuratamente di far rispettare le regole. E prendendo provvedimenti restrittivi - solo quando messa alle strette dalle norme di legge - il più possibile "indolori" per la lobby: basti citare ad esempio la geniale trovata di Fermare il Traffico in Centro il giorno di Capodanno! (1° gennaio 2007).
Per arrivare infine alla attuale amministrazione e alla vera e propria provocazione (ma nei confronti di chi?) di istituire delle Zone a Traffico Limitato in strade senza uscita o alla periferia della periferia, in poche ore del giorno e solo per alcune tipologie di veicoli e di persone, dove scrupolosamente nessuno debba essere nei fatti Limitato. Più che di Trovata in questo caso pare trattarsi di Truffa. Doppia: i cittadini non possono così nei fatti usufruire dei benefici alla salute che la Legge avrebbe loro riservato, imponendo ai Comuni di Limitare il traffico; e si trovano per di più a pagare di tasca propria - con le tasse - i finanziamenti stanziati dalla Regione per politiche di riduzione del traffico e provvedimenti che in realtà sono fasulli. E intanto continuiamo a respirare un'aria micidiale: eppure si sa che l’inquinamento dell’aria causa ogni anno nel mondo circa 2 milioni di morti premature. Secondo le nuove linee guida del O.M.S., per prevenire malattie, i livelli di PM10 dovrebbero essere al di sotto dei 20 microgrammi per metro cubo. La legge italiana impone invece un blando limite di 50 mg/m3 per non più di 35 volte in un anno; nonostante questo, ad Alessandria, i giorni di sforamento dei limiti sono triplicati in tre anni, passando da 71 nel 2005 a 148 nel 2006 a più di 210 nel 2007.(dati centralina ARPA, piazza D'Annunzio)
Ma gli alessandrini continuano a preferire l'auto per muoversi in città, e le amministrazioni pubbliche, di destra o di sinistra, continuano ad assecondare questa tendenza, senza assumersi la responsabilità di fare scelte magari impopolari nel breve periodo, ma calpestando così uno dei più importanti diritti dei cittadini, non a caso principio tra i fondamentali della nostra Costituzione: la salvaguardia e la tutela della salute.
claudio pasero
lettera pubblicata sulla stampa locale
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