La bicicletta è il perfetto traduttore per accordare l'energia metabolica dell'uomo all'impedenza della locomozione. Munito di questo strumento, l'uomo supera in efficienza non solo qualunque macchina, ma anche tutti gli altri animali (Ivan Ilich).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

25/01/2020

OSSERVAZIONI SUL PUMS: RISPOSTE INSODDISFACENTI

Nel 2018, sulle strade italiane, c'è stato un ciclista morto ogni 35 ore.

Il problema della sicurezza degli utenti deboli sulle strade è scottante, ma in un paese in cui è dominante l’ideologia dell'automobile, l’opinione pubblica e le istituzioni non vi prestano la dovuta attenzione.

 

Sul tema ad Alessandria in 600 abbiamo sottoscritto una petizione rivolta a Sindaco e Presidente della Provincia per richiedere alle rispettive Amministrazioni interventi puntuali e a basso costo per mitigare i rischi che i cittadini che usano la bicicletta corrono sulle strade di accesso alla città, mancando su tutte le infrastrutture indispensabili per garantire la sicurezza a tutti gli utenti della strada.

 

Avendo come faro il comma 1 dell'art.1 del Codice della Strada (La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato) abbiamo chiesto che, in attesa che vengano realizzate quelle infrastrutture di separazione del traffico che sarebbero indispensabili per garantire vera sicurezza a tutti gli utenti della strada, vengano istituiti sui tratti più pericolosi limiti di velocità più restrittivi e installate contestualmente apparecchiature di controllo e dissuasione.

Riteniamo infatti che per "perseguire gli obiettivi di ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare, di migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini (...) di migliorare la fluidità della circolazione, di promuovere l'uso dei velocipedi" (comma 2 art 1 CdS) siano prioritarie le misure di "sicurezza attiva" cioè tutte le misure di prevenzione (segnaletica, separazione fisica, controllo delle infrazioni) nonché i provvedimenti di riorganizzazione dello spazio stradale affinché il rischio sia minimizzato.

 

Dal Presidente della Provincia non abbiamo mai ottenuto nemmeno un cenno di risposta.

Dal Sindaco invece siamo stati ricevuti; ci ha ascoltati, ha condiviso le motivazioni della nostra petizione e ci ha consigliato di inoltrare le nostre richieste alla Commissione che avrebbe esaminato le osservazioni dei cittadini in merito alla stesura del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

 

Questa la risposta ricevuta: “Sebbene si concordi con la necessità di favorire la mobilità ciclabile anche in ambito extraurbano, l'immediata diminuzione dei limiti di velocità sugli assi viari di penetrazione (in particolare sulla SR10 tra Alessandria e Spinetta Marengo) non appare applicabile in quanto in contrasto con il ruolo delle strade sulle quali se ne chiede l'applicazione.”

 

Una risposta per noi insoddisfacente, elusiva e parziale. Abbiamo posto il problema della velocità eccessiva su “tutte” le strade di accesso alla città e ci è stato risposto solo su una, e comunque in modo non corretto: infatti gli enti proprietari della strada vi possono benissimo ridurre la velocità rispetto alla classificazione della stessa: quello che non possono fare è aumentarla.

Inoltre abbiamo chiesto l’installazione di apparecchiature di controllo e dissuasione e su questo non ci è stata data nessuna risposta.

I cittadini si aspetterebbero da parte delle istituzioni maggiore considerazione delle proprie istanze e risposte meno affrettate.



lettera inviata al Sindaco, all’Assessore ai LLPP del Comune, al Presidente della Provincia, ai rappresentanti delle forze di opposizione in Consiglio Comunale, pubblicata su IL PICCOLO

 

 

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